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Il Calendimaggio e il Cantamaggio

 

di Pippo Rossi

 

 

La consuetudine di salutare la venuta del mese di Maggio con  stornelli e canti, e di questuare presso i contadini, ha le sue radici nell' antichità pagana. Ancor oggi, gruppi di persone, armati di rudimentali strumenti musicali, fanno il giro dei casolari dei contadini, cantando stornelli, che si adattano, a seconda delle circostanze, al modo di vivere di quel villico, o facendo complimenti alla prosperosa consorte, o alla figlia in cerca di marito.

Al termine della stornellata, il padrone di casa offre a tutti un bicchiere di vino, e una frittata con il pane, allora, allora sfornato. A mezzanotte, quando il gruppo lascia l'ultimo casolare per risalire sul biroccio per ritornare nelle loro case, i fumi del vino hanno preso il sopravvento e se non fosse per i buoi, che bontà loro, riconoscono la strada di casa, i canterini di calendimaggio ancora girerebbero, senza trovare casa. Alla consuetudine del Calendimaggio, viene associato il Cantamaggio, che non è altro che il proseguimento di quanto sopra è stato scritto. Infatti,lo stesso gruppo,una volta che i fumi del vino e le conseguenze del troppo mangiare sono scomparsi, nelle ricorrenze delle quattro domeniche e delle festività di maggio, di nuovo ritornano nei vari casolari, ripetendo il rito della stornellata, solo che,il contadino, si dimostra meno generoso, e a volte  aizza il cane contro il gruppo.

Ciò perchè il ricordo dell'abbufata del primo di maggio, ancora pesa nella riserva delle provviste e del vino.


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