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Sonitto

 

Dar dì che fu serato er Bottione1

Non aemma mae più 'n'ora de bene;

Er pan se rencarine, er vin calone,

A crescé comensò meserie e pene.

 

Mancaa de Fransa er puopolo bregnone

Contra venesse della Santa Fene2;

N'accorarà che mitte er quatrascione3,

Ch'isso sfascia le porte e rentro vène4.

 

Santessema Maria der buon Jesune,

E Santi vue der paradiso biello,

Lontan da nue tenete 'sti birbune.

 

E acciò possama armetteje er cerviello,

Forsa quanta alle spade ed ai cannune

Dacete delle donne ar mazzariello5.

 

 

 

 

Fabriano, Via S.Caterina

1 (=Bottegone) luogo dove le donne fabrianesi ricevevano dall'arte della lana la materia prima per la lavorazione delle calzette

2 (=Fede) allude alle opinioni della Francia nel 1789

3 catenaccio, chiavistello

4 si riferisce al saccheggio dato dai francesi alla città di Fabriano il 27 giugno 1799

5 bacchetta, cannetta (usata nella lavorazione della lana)

 

 

 

Giambattista Flori (1770-1800 circa)


Letterato e studioso di legge, fu prima consigliere del governatore pontificio poi fervente repubblicano, tanto che si trasferì a Roma (1798) per seguire la causa. Alla caduta della repubblica romana (1799) tornò alle antiche idee. Finì suicida in circostanze non chiare.

 

 

 

BIBLIOGRAFIA

O.Marcoaldi, "Guida e statistica della Città e Comune di Fabriano" Fabriano 1873

R.Sassi, "Il chi è? fabrianese" Fabriano 1958

 

 

 

 


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