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Il Castello di Conca

 

di Federico Uncini

 

 

Uno dei più potenti feudi che si affacciava nella valle fabrianese, appartenuto al gastaldato di Pierosara, fu quello di Conca, di proprietà del conte Martino, uno dei capostipiti della potente famiglia degli Atti.

Il maniero era collocato sulla cima del monte le Conche a sud est di Moscano.

La sua conformazione ellittica e la presenza di una gradina intorno alle mura castellane lasciano presumere che in tempi molto remoti era un castelliere, ipotesi avvalorata dal ritrovamento nelle vicinanze di frammenti ceramici e laterizi preromani. Il castello di Conca misurava 60 metri di lunghezza e 35 di larghezza, era difeso da due cinta di mura, di cui ancora oggi sono visibili i resti.

Il complesso edilizio fatto con conci di pietre squadrate era costituito dal palazzo signorile, della torre di forma quadrata e da alcune abitazioni.

Il borgo era sottostante al castello, verso nord, dove ancora si possono notare tra la vegetazione del bosco i ruderi delle costruzioni.

Questo maniero fu molto conteso da Fabriano, dall’abbazia di S.Vittore e dall'università di Moscano, e portò  diverse scaramucce tra i contendenti, specialmente per i diritti di pascolo e legnatico sulle alture dei monti Rimosse e Conca. Nel 1170 l’abbazia di S.Vittore cede una parte dei beni intorno al castello al Comune di Fabriano. Nello stesso anno il conte Martino concede “ad comunalem Fabriani” i suoi possedimenti e uomini del territorio di Conca.

Nel 1186  Attolino del conte Martino con i figli Rainaldo, Raniero e Berta vedova del conte Ruggero fanno un patto di concordia con S.Vittore e donano all’abbazia la loro porzione di beni in vocabolo ”Conke” .

Nell'atto di cessione a Fabriano, riportato nelle carte diplomatiche dello Zonghi del 1192 e di S.Vittore,  sono descritti i confini di una parte delle proprietà del feudo  di Rinaldo, Ranieri e Matteo, figli del conte Attolino, della signora Berta e di altri .

Sono nominati: "prima senaita fluvium castellanum, a II senaita via que pergit a forca perveniente in fossato in triga et pergit per fossatum istum usque ad fossatum que vadit in terra mussecanum et serram de trillu et ascendit ad summo monte, III senaites montium,IIII rave que decendit a summo monte in petraficta perveniente per viam que pergit per serram ad sancta lucia, et ingreditur in via que descendit a lamis et intrat in prima sinaita....". 

Detti figli devono abitare a Fabriano e "destruant castrum conke..".

Nella carta n.159 del 1229 si può apprendere che il castello di Conca  fu  ricostruito con la collaborazione degli uomini di Moscano, a dimostrazione della pace fatta con i figli del conte Martino. Essi ottennero le loro case per 40 anni ("a tempore guerre de Conke") con "il diritto di pascere, legnare, scotennare nella montagna" .

Poi, divenuto in pieno possesso del Comune, fu  completamente distrutto.

In ogni modo le controversie  per i pascoli su Conca tra S.Vittore e gli uomini di Moscano continuarono negli anni successivi.

Dai suddetti atti si può dedurre che i territori di Conca comprendevano il monte Rimosse, Vallemontagnana, la Civitella, la Lama, S.Lucia, lambiva il fosso di S.Lorenzo, la Torre di Valcervara, Castelvecchio di Moscano, fosso Satrano e S.Cristoforo delle Chiuse. In questi territori erano inclusi il castello di Pietrafitta, le ville di Moscano e Reggiano, Camarzano, Castelvecchio, la pieve di S.Gregorio, il castellaro di Vallemontagnana di cui  esiste ancora parte della torre quadrata (Piè di Valle) e la chiesa di S.Lorenzo  in collina, oggi scomparsa.

Il feudo era difeso da una serie di torri e castellari collocati intorno ai confini: S.Cristoforo, Case Raggi, Case Sasso,Valle Alta, Piè di Valle, Casa Capriolo, Casa Paoletti, la Lama, colle di  S.Lucia, la Torre di Valcervaria, case Castellaia di Moscano. I territori di Conca confinavano a nord-est con Pierosara, ad ovest con il feudo di Fabriano e le proprietà dei signori di Collegiglioni e la Troila, a sud con Almatano e Rocca di Mezzo. Quest'ultima, secondo la concessione del 21 maggio 1294 aveva i seguenti confini: "fossatum rigi, cannege, vallem monachorum, valle rapariam,castrum anisdei..bucinum canalis" .

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Altura dove sorgeva il castello

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tracce della costruzione


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