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Fonti sul Bassomedioevo Fabrianese

a cura del Prof. Francesco Pirani


 

  1. La "sottomissione" dei signori rurali

 

1213 agosto 12, Cerreto

 

Albrico di Morico sottomette se stesso e i propri beni in Cerreto e Albacina al comune di Fabriano.

 

Originale: Archivio storico comunale di Fabriano, Libro rosso, cc. 22v-23r.

Edizioni: Il Libro rosso del comune di Fabriano, a cura di A. Bartoli Langeli, E. Irace, A. Maiarelli, Deputazione di Storia Patria per le Marche, Fabriano 1998 («Fonti per la storia delle Marche» n.s., II), doc. 39.

 

Questo è il testo della stipula dei patti intercorsi tra Todino di Albrico, console di Fabriano, in rappresentanza del comune di Fabriano, e Albrico di Morico, in nome di sé e dei suoi eredi.

Per prima cosa Albrico dichiara di sua spontanea volontà di divenire castellano e abitante del castello di Fabriano per sempre, di avere una casa nel castello di Fabriano e di abitare nel castello di Fabriano secondo la volontà dei consoli o dei rettori che ci saranno a Fabriano. Accetta inoltre di obbedire a tutte le decisione dei consoli e di stipulare patti comuni così come fanno gli altri nobili di Fabriano. Promette di conservare il comune (comunantia) di Fabriano e di non cercare di abbatterlo o insidiarlo nell’ordinamento, anzi di collaborare alla sua crescita e al mantenimento, promettendo ciò in forma solenne.

Inoltre Albrico consegna gli uomini alle sue dipendenze (homines) nel castello di Cerreto con tutti i poteri signorili (curte) al comune di Fabriano per mezzo di Todino, che agisce in nome di tutto il comune; così concede che gli uomini fino ad allora alle sue dipendenze debbano partecipare alla guerra, all’esercito e alle assemblee pubbliche, al pagamento delle tasse dirette (collecta) a vantaggio del comune di Fabriano e contribuiscano alle tasse indirette (pedaggi, selvatico, spese giudiziarie) allo stesso modo di tutti gli uomini del comune.

Inoltre promette che tutti gli uomini alle sue dipendenze di Albacina si trasferiscano a Fabriano e che debbano stipulare patti comuni così come fanno gli altri uomini di Fabriano. Si impegna a regolare i rapporti giuridici con i suoi uomini secondo la consuetudine con la quale gli altri nobili di Fabriano regolano i rapporti, e cioè secondo l’atto dispositivo (costitutum) scritto dal notaio Sforzolo. Promette di giurare ogni anno e di far giurare i suoi uomini la fedeltà ai consoli e rettori che ci saranno a Fabriano.

Parimenti il console Todino promette per sempre ad Albrico e ai suoi eredi impegna a regolare i rapporti giuridici con i suoi uomini secondo la consuetudine alla quale si conformano gli altri nobili di Fabriano, e cioè secondo l’atto dispositivo (costitutum) scritto dal notaio Sforzolo che regola i rapporti fra nobili e popolani (plebei) di Fabriano. Promette di difenderlo nella persona e nelle cose contro coloro che potranno arrecargli danno, così come fa nei confronti degli altri uomini di Fabriano.

I consoli e i rettori che ci saranno a Fabriano dovranno giurare di tenere saldi questi accordi.

Entrambe le parti giurano solennemente di rispettare gli accordi sotto la pena di 100 lire lucchesi.

Stipulato nel castello di Cerreto, vicino la porta dei Conti il giorno XI agosto MCCXIII.


 


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