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Isernia e Fabriano amiche da secoli

 

 di Balilla Beltrame

 

Antonio Latini da Collamato (1642 – 1696), parlò dell’antico patto di amicizia tra Isernia, Sora e Fabriano. Il grande Scalco del regno di Napoli, il 2 febbraio 1677 alla messa della Candelora in Isernia, fu invitato per primo tra i fedeli, a riceve la candela benedetta. Latini si sentì molto onorato anche “per la gloria et honore della nostra Terra di Fabriano”. E lo scrisse nella sua autobiografia riportata poi nel manoscritto di Fra’ Francesco Maria Nicolini da Coll’Amato (1626 – 1701).

Lo stesso invito a ricevere la candela, fu rivolto molti anni dopo, a due concittadini: mons. Arpi e al cav. Giuseppe Miliani, proprietario delle Cartiere di Fabriano, capitati per caso nella città di Sora in quella festività..

Traggo queste informazioni dalla conferenza del Prof. Romualdo Sassi tenuta il 27 febbraio del 1937 al “Circolo Gentile”, pubblicata qualche mese dopo col titolo “Un maestro dell’arte più squisita, Antonio Latini”.

Lo storico, a proposito del patto, cita anche due fatti leggendari. Il primo riguarda gli abitanti di Sentinum fuggiti dopo la distruzione della loro città (nel 43 a. C.?), ospitati dai loro alleati di Sora e Isernia. L’altro racconta di profughi Soriani ospitati a Fabriano nel 1229, a causa della distruzione di quella città da parte dell’imperatore Federico II. Il Sassi propende invece, per un atto di riconoscenza, ovvero, l’introduzione nel territorio di quella diocesi ad opera di Mastri fabrianesi, dell’industria della Carta divenuta poi famosa a Isola di Liri. Cita inoltre Camillo Ramelli il quale riporta, in una sua pubblicazione, che il “diritto dei Fabrianesi alla cittadinanza di Sora” venne certificato il 14 agosto 1814 dal Sindaco. Ecco la dichiarazione non molto chiara in verità che si riallaccia alla leggenda. Probabile intendesse dire che manodopera di Sora, Sermoneta e Venafro costruì le nuove mura di cinta chiavellesche.

“Si attesta da me Sindaco di questa Comunità di Sora, provincia di Lavoro come qualunque naturale di Fabriano della Marca forense, che il detto Comune di Fabriano venne edificato e popolato da Soriani medesimi, come altresì godono gli stessi privilegi del Comune di Sermoneta e Venafro. Questo è quanto per la verità posso testificare ed in fede ho rilasciato il presente sottoscritto e bollato con sigillo comunale. Certifico inoltre che detto certificato si rilascia a richiesta del sig. Romaldo Donati naturale di Fabriano”.

La Storia ci ha tramandato la notizia di questa “Amicizia”. Sarebbe giusto vivificarla di nuovo con una serie d’iniziative concordate tra le Amministrazioni comunali.

 

 

 

 

 

 

 

 

Isernia, fontana fraterna

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fabriano, fontana sturinalto


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