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Impianti ferroviari fabrianesi. Tradizione a vapore.

 

di Sandro Papa

 

 

Con la presente si ritiene opportuno approfondire i motivi per cui gli impianti ferroviari fabrianesi , e segnatamente il locale Deposito Locomotive , sono gradualmente divenuti il centro operativo

e logistico delle linee interne marchigiane ,

 

Abbiamo già visto come tale impianto facesse organicamente parte del complesso degli impianti di trazione realizzati in occasione della messa in esercizio della linea Ancona – Roma .

 

Tali impianti erano i seguenti :

 

3 depositi locomotive principali

·     Ancona

·     Foligno

·     Roma

 

2 depositi locomotive secondari

·     Fabriano

·     Terni

 

2 rimesse locomotive

·     Fossato di Vico

·     Spoleto .

 

Un complesso così poderoso di impianti era collegato con il tipo di esercizio previsto per la linea ferrata , che , alla data del 29 aprile 1866, cioè quando la ferrovia  Ancona - Roma entrò in funzione, era il seguente :

 

·     4 treni/giorno Ancona - Foligno

·     4 treni/giorno Perugia - Foligno

·     4 treni/giorno Foligno - Roma

e viceversa .

 

Per garantire il traffico sulle tratte più acclivi , e cioè il Colle di Cono e quello di Fossato , ove la linea , sia pur per brevi tratte , presentava rampe aventi pendeza del 22%° , era necessario assicurare il servizio di spinta , che veniva fornito dal deposito di Fabriano sulla tratta sino a Fossato di Vico , e da quello di Terni sulla tratta sino a Spoleto .

 

 

 

 

A Fossato di Vico ed a Spoleto erano infine predisposti locali atti a ricoverare i mezzi di trazione in attesa di rientrare rispettivamente a Fabriano ed a Terni.

 

In considerazione del relativamente modesto traffico sulla linea , il Deposito di Fabriano si vide assegnare , per il servizio di spinta sino a Fossato di Vico , 6 locomotive da 430 CV e tender da due assi .

 

Locomotiva Gruppo 185 FS – Vmax =45 km/h

 

 

Ma presto al citato servizio di spinta sulla tratta di valico , se ne aggiunsero altri due di notevole rilevanza , e cioè

 

Ø     il servizio sgombero neve sulla tratta Fabriano – Gualdo Tadino , di eccezionale nevosità

Ø    il servizio trasporto massi e pietrisco da Serra San Quirico ad Ancona .

 

Per ognuno di questi servizi è presumibile che all’impianto di Fabriano sia stata assegnata una macchina titolare ed una di riserva , per un totale di altre 4 locomotive .

 

E’ inoltre verosimile pensare che già intorno al 1870 una macchina fosse costantemente impegnata , sul piazzale di stazione , per i movimenti di manovra .

 

Vediamo perché .

 

All’epoca considerata l’economia fabrianese , già particolarmente attiva nel periodo pre – unitario , era in piena fase di crescita e trasformazione .

Stava cioè nascendo un vero e proprio centro industriale montano , che abbisognava di :

 

·        cellulosa , per le cartiere

·        balle di stracci , anche queste per le cartiere

·        macchinari di ogni tipo , per il potenziamento degli impianti

·        carbone , per la ferrovia , le cartiere e le fornaci .

 

Tale centro esportava , in quantità consistenti , i seguenti materiali o prodotti :

 

·        carta , di ogni formato e pregio

·       tessuti in lana

·       calce , gesso e prodotti per l’edilizia

·       legname sotto misura

·       carbone artificiale .

 

Inoltre al Magazzino Piccola Velocità di Fabriano facevano capo i traffici minuti di un comprensorio che , già all’epoca , contava almeno 50.000 abitanti .

 

Si era quindi in presenza di un impianto particolarmente attivo , che per tutto il decennio consolidò i propri traffici .

 

Il vero cambiamento per Fabriano arrivò però con la realizzazione della Fabriano - Civitanova Marche .

 

Tale linea , fu costruita e messa in esercizio per tratte funzionali , da Fabriano verso Macerata , e da Porto Civitanova verso Macerata .

 

La prima tratta , in paricolare , fu la Fabriano – Matelica , che , nel 1882 , ricalcò fedelmente il progetto del geom. Colbassani .

 

A tal fine , per risalire l’alta valle dell’Esino , fu necessario spostare di circa 1 km a monte l’originaria stazione di Albacina , da cui la nuova linea procedeva per Cerreto d’Esi e Matelica .

 

Fu così possibile attestare l’esercizio a Fabriano , dotandone il Deposito  delle nuovissime locotender gruppo 270 Rete Adriatica , che sarebbero poi divenute le 851 FS .

 

 

Locotender Gruppo 851 FS  - Vmax = 65 km/h

 

 

Tali macchine , con rodaggio 0 – 3 – 0 , e di validissima progettazione nazionale , presentavano tutta una serie di pregi che le rendeva particolarmente adatte per l’esercizio sulle ridotte distanze , e cioè :

 

·       buona velocità

·       ridotti consumi

·       costi d’esercizio contenuti

·       ampiezza del settore d’impiego .

 

L’esercizio con locotender prosegue per tutto il periodo di costruzione della linea .

 

Nel 1885 , infine , le due tratte , ascendente e discendente , si saldano a Macerata , e la linea diviene un’unica tratta Fabriano – Porto Civitanova , su cui l’esercizio viene più razionalmente organizzato .

 

A tale data , infatti , Fabriano , con i suoi impianti ferroviari , era il naturale centro geografico e logistico ,, ove i previsti nuovi traffici nord-sud si sarebbero interconnesi con quelli già esistenti e consolidati est-ovest dell’Ancona-Roma . 

 

Per meglio comprendere i motivi di tale scelta , va precisato quanto segue :

 

·        nel 1.885 il deposito locomotive di Fabriano garantisce già da 20 anni il traffico sulla linea Ancona – Roma , provvedendo , con circa 15 locomotive 0-3-0 , con tender a due assi , ad effettuare il servizio di spinta dei convogli sino a Fossato di Vico , e risulta quindi naturale assegnare allo stesso impianto la copertura dei traffici relativi alla nuova linea per Macerata e Porto Civitanova .

 

·        E’ quindi evidente , già dalla dotazione di mezzi di trazione , che gli impianti del deposito sono di una certa consistenza , e cioè :

 

-         4 binari di stazionamento di 200 metri di lunghezza , di cui 2 coperti   per 50 metri da apposita rimessa

-         1 binario   per manutenzione mezzi , lungo 100 metri , di cui 50 in apposito edificio destinato ad officina

-         1 piattaforma girevole da 13 metri di diametro

-         1 parco combustibili fossili con scorte per circa 1.000 tonnellate

-         1 impianto di rifornimento combustibile per gravità da apposito ponteggio

-         1 serbatoio d’acqua da 100 metri cubi per rifornimento tender

-         1 magazzino – deposito per parti di ricambio minute e materiale d’uso .

 

 

Foto databile anni 1905 - 1910 . Locomotiva 0-3-0 , con tender a due assi , in attesa di effettuare

un servizio di spinta sino a Fossato di Vico . Notare il personale di macchina sul praticabile sinistro .

 

Per meglio comprendere l’importanza che l’impianto ferroviario fabrianese gradualmente assume dalla sua inaugurazione in poi , è opportuno dare atto dei tempi di realizzazione delle linee che , direttamente od indirettamente ,  allo stesso fanno capo :

 

·  nel 1.886 viene inaugurata la linea a scartamento ridotto Fossato di Vico - Gubbio - Umbertide - San Sepolcro – Arezzo

-          

·  nel 1.895 viene inaugurata la linea Fabriano – Pergola , estesa nel 1898 sino ad Urbino

 

·  nel 1.905 viene inaugurata la linea a scartamento ridotto ed a trazione  elettrica Castelraimondo - Camerino .

 

Ne risulta che , facendo tali infrastrutture fanno tutte capo alla linea Ancona - Roma , grazie ad esse , Fabriano diviene il baricentro di un vasto comprensorio montano , che , dal punto di vista dell’esercizio ferroviario , possiamo così schematizzare per linee :

 

Ø    linea Fabriano –Ancona

Ø    linea Fabriano –Foligno

Ø    linea Fabriano –Gubbio

Ø    linea Fabriano –Urbino

Ø    linea Fabriano –Camerino

Ø     linea Fabriano –Macerata .

 

Gruppo 290 FS -  Vmax = 60 km/h - - P = 500 CV

 

 


Da notare che nel 1.898 , in occasione della inaugurazione della
linea

 

Fabriano - Pergola – Urbino , si provvede a :

 

-         spostare di circa 1 km verso Ancona la stazione , portando i binari del parco da 4 a 9 , per una lunghezza di 400 – 450 metri lineari

-         incrementare consistentemente la dotazione di mezzi di trazione , che divengono circa 30 , quasi tutti per treni pesanti

-         adeguare gli impianti del deposito alla nuova dotazione di mezzi , realizzando :

-         1 binario svincolato di accesso al deposito

-         1 rimessa di 60 metri di lunghezza  per la copertura di 3 binari di stazionamento preesistenti

-         1 binario di stazionamento di oltre 200 metri

-          

-         il tutto ad integrazione delle dotazioni preesistenti , che , per quanto riguarda :

-          

Ø     i 4 binari di stazionamento di 200 metri di lunghezza , di cui 2 coperti   per 50 metri da apposita rimessa

Ø     il binario   per manutenzione mezzi , lungo 100 metri , di cui 50 in apposito edificio destinato ad officina

Ø     il magazzino – deposito per parti di ricambio minute e materiale d’uso .

 

-          risultano situate lato monte rispetto ai nuovi impianti , con cui peraltro costituiscono un complesso sufficientemente funzionale , di dimensione adeguata , e privo di interferenze sia con le linee , sia con gli accessi ai fasci binari di stazione .

 

 

Locomotiva Gruppo 740 FS – Vmax = 65 km/h – P = 980 CV

 

Dall’insieme degli interventi descritti nasce un impianto che , per tutto il secolo appena trascorso , garantisce la gestione del traffico sulle seguenti linee :

 

·       Urbino – Auditore

·       Urbino – Fano – Pesaro

·       Urbino – Fabriano

·       Fabriano – Civitanova Marche

·       Porto d’Ascoli – Ascoli

·       Giulianova – Teramo

·        Terni – Rieti – L’Aquila – Sulmona .

 

La ferrovia , all’inizio del secolo scorso , rappresenta la via naturale di istradamento di ogni traffico industriale o commerciale di una certa rilevanza , data la pratica inesistenza , a tale data , di sistemi alternativi sufficientemente affidabili e per le lunghe distanze e per le grandi di materiali da trasportare .

 

   In particolare per l’impianto ferroviario fabrianese transitano , in quantità

   rilevanti , le seguenti merci :

 

   zolfo , prodotto e raffinato dalle zolfatare di Bellisio , presso Pergola

   lignite , estratta dal giacimento di Branca , vicino Gubbio

   carbone , proveniente da Ancona e destinato a fornaci e cementifici della

                 zona , al deposito locomotive di Fabriano , a quello di Foligno ed

               

  agli impianti siderugici di Terni

   rottame di ferro , per gli impianti siderugici di Terni

   cellulosa , per le cartiere Miliani che hanno già attivato una prima linea

                  continua di produzione

   carta , di ogni tipo e pregio , compresa la cartamoneta

   prodotti forestali , con specifico riferimento al carbone di legna

   calce , cemento e gesso , prodotti da varie fabbriche locali che hanno

  già effettuato ,o stanno effettuando il passaggio dalla dimensione artigianale

  a quella industriale .

 

Per meglio comprendere l’importanza di quanto sin qui esposto , è necessario porre in evidenza almeno due punti di fondamentale importanza :

 

·     la buona accessibilità ferroviaria dei centri in esame alla rete prlncipale per il tramite dell’impianto di Falconara Marittima

 

·        lo stretto rapporto esistente tra gli stessi centri ed il capoluogo regionale delle Marche , Ancona , che dista poco più di 70 km da Fabriano , ed ove si concentra un complesso di attività amministrative , portuali e produttive che sicuramente innescano fenomeni di pendolarità destinati all’area in esame .

 

·     la ferrovia diviene inoltre lo strumento quotidiano di spostamenti , articolati su due livelli , e cioè dai centri del comprensorio montano già esaminato a Fabriano per le necessità più ricorrenti , e da Fabriano ad Ancona per gli affari e le questioni di maggior importanza .

   Ciò dà luogo ad un movimento pari ad almeno 1.000 persone/giorno ;

 

·     la ferrovia diviene altresì la via previlegiata dei traffici minuti , in particolare quelli a breve o medio - breve distanza , che vengono inoltrati in velocità accelerata , e fanno quindi capo ai “ magazzini piccola velocità“ all’epoca presenti in tutti gli impianti ferroviari , e centri essi stessi di attività di carico , scarico ed inoltro a destinazione di ogni sorta di merce

o collo ;

 

·     infine la stessa è la via naturale di istradamento di ogni traffico industriale o commerciale di una certa rilevanza , di cui abbiamo già riportato un sommario elenco .

 

Genova , 7/7/2004

 


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